lunedì 8 dicembre 2014

Di Tuscia al primo freddo

20141208_094821Quasi fosse una tradizione l’inverno ed i primi freddi ci hanno spesso visto da queste parti: strade basse, mare vicino, clima tutto sommato più mite che non all’interno dei Cimini e strade complessivamente più asciutte tranne che, ovviamente, sulle solite zone in ombra che meritano sempre attenzione.

20141208_094859Organizzata al volo ieri la passeggiata mattutina avrebbe dovuto vedere con noi Barnaba, il terzo componente del “trio monnezza” che latitava da un pezzo! Ma la sua moto ferma da troppo tempo non ne ha voluto sapere di partire! Peccato! E quindi l’ormai ridotto a duo si ritrova ancora una volta per questa breve ma godibilissima passeggiata. Talmente godibile che per essere una giornata assolata ma freddina abbiamo incontrato parecchi motociclisti in giro!

20141208_094759Appuntamento al “cassamortaro” di Labaro come tante altre volte –quale posto migliore?- si taglia la campagna romana in zona parco di Veio per raggiungere rapidamente la Cassia e da lì la notissima braccianese, percorsa di volata fino al lago di Bracciano. La giornata limpidissima ci regala uno scorcio inatteso dell’azzurro intenso del lago ed all’orizzonte le cime del Terminillo imbiancate dalla prima neve di questi giorni: quanti ricordi quel bellissimo lago! Da Trevignano si taglia a nord scavalcando il bordo della 20141208_094847caldera fino a Sutri e poi velocemente di Cassia fino a Vetralla.

E poi Tuscania sempre affascinante, Piansano e Valentano che ci offre uno scorcio del lago di Bolsena; e infine intorno al Fiora via per Pitigliano, Manciano fino a Montalto di Castro. Il resto è Aurelia ed autostrada: per una volta rientro a casa senza dover attraversare mezza Roma!

Niente di particolare da segnalare: godibile la strada tra Tuscania e Valentano e bei paesaggi in zona Pitigliano-Montalto di Castro intorno alla valle del Fiora.

Nota: devo rivedere il mio guardaroba. Vero che stupidamente ho indossato il giubbetto di pelle ma fino almeno alle 11 ho avuto decisamente più freddo dell’atteso!

sabato 29 novembre 2014

Promenade

20141129_083644Non mi stancherò mai di ripeterlo. Aumentano i siti che si occupano di meteorologia e previsioni e peggiora la qualità di queste. Ieri tutti confermavano aria mite e cielo velato, al più coperto e così m’ero fatto un bel programmino che prevedeva addirittura arrivare fino a Montorio al Vomano (TE) dalla SS 80!

Macché. Partito con le migliori intenzioni e con il tempo che sembrava quanto previsto in realtà la temperatura era decisamente meno gradevole nonostante fossi ben coperto e le nuvole andavano ammassandosi sempre più tant’è che a Rieti ho pensato bene di tornarmene a casa. Ma sì. Va bene lo stesso.

Un pezzetto di A24 mi ha portato rapidamente a Vicovaro Mandela dove ho preso la Licinese verso nord, sempre gradevole a percorrersi e con una tenuta soddisfacente nonostante l’umido prevalente soprattutto nei tratti più freddi.

Dopo Poggio Moiano ho volutamente preso per stradelle provinciali verso Monteleone Sabino e Rocca Sinibalda, dove non ero mai passato: notevole il castello omonimo di recente aperto al pubblico dopo un cospicuo restauro. Da Longone Sabino un’anonima provinciale mi ha portato rapidamente intorno ai 1000 metri di quota da dove, per la prima volta, ho goduto di un panorama del gruppo del Monte Terminillo visto da sud, una prospettiva notevole visto che si riesce ad apprezzare e valutare appieno la grandezza di questo. Visto da Rieti non dà l’idea giusta ed invece è davvero notevole in quanto ad estensione: a naso si estende da est ad ovest per almeno una decina di km!
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La strada dopo qualche km di altopiano scende rapidamente a Rieti e vista l’idea dell’evolvere del tempo che m’ero fatto dall’alto decido di tornarmene a Roma dalla sempre gradevole e veloce Salaria con tanto di acquazzone da Monterotondo a casa!

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E così quest’uscita bis di novembre s’è rivelata un’altra matinée.
Sarà per la prossima!

 

 

 

Segnalo:

SS 314 Licinese da Vicovaro a Poggio Moiano

 

domenica 2 novembre 2014

Matinée

Approfitto dell’impegno di mia moglie e della bellissima giornata di sole ed oggi decido di farmi una passeggiata. Niente di impegnativo. Poco più di 200 km percorsi senza soste.

Peccato soltanto che restando in zona la stragrande maggioranza delle strade percorse o sono stradelle o sono in pessimo stato.

Era parecchio che ad esempio non salivo a Tolfa dall’Aurelia ed ancora una volta sono stato a chiedermi per tutti i 20 km di provinciale che cavolo ci sono stato a fare! A parte il bel paesaggio dalla sommità in questa splendida giornata di sole ed aria limpida.

Da Tolfa giù verso Civitavecchia passando da Allumiere e la variante verso nord della via Claudia Braccianese. Monteromano, Vetralla, Sutri e poi una deviazione a passare dal lago di Bracciano con le acque ancora coperte da una fitta nebbia nonostante il sole. Variante verso l’Aurelia e via a casa di Portuense.

Insomma, niente di che. Una passeggiata tanto per tenere in carica la batteria!

Niente da segnalare ovviamente!

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sabato 11 ottobre 2014

Grande ottobrata!

Approfittando di questo clima estivo prolungato organizzare un’uscita oggi era quasi doveroso! A parte un po’ di freschino la mattina soprattutto nelle valli ancora un po’ nebbiose dei Sabini per il resto la temperatura è stata pressoché ideale! E così gomme calde ed asfalti asciutti e per lo più ben curati ci hanno consentito di godere davvero alla grande di questa splendida giornata.




Con Alberto in gran forma grazie, con la sua moto dotata di gomme e pasticche nuove e, per entrambi, tanta voglia di andare in moto e divertirsi!

Appuntamento alle 9 alla solita rotonda di Passo Corese e con la SS 313, la vecchia Ternana, in breve tra valli e boschetti nebbiosi, siamo già a Configni e da lì si sale rapidamente a Cottanello ed ancora attraverso la sempre bella strada su per il valico e giù verso Rieti a Contigliano. Sosta cappuccino.

Tanto per cambiare ci siamo un po’ persi intorno e dentro Rieti per arrivare a prendere la SS 79 che velocemente sul fondo valle del Velino ci porta sulla SS 521 verso Morro Reatino: questa strada è veramente una goduria. Tutta in piano è un zigazagare continuo ed è stato divertente anche effettuare sorpassi di piccole code di macchine con la solita “lumaca” in testa! Strano incontro con un paio di Carabinieri che sulle prime sembrava volessero fermarci ed invece erano lì insieme ad un gruppetto di persone in cerca di non si sa bene cosa!

Al bivio di Leonessa si punta a Nord lungo la bella strada di fondovalle del fiume Corno che a  tratti si infila in strette gole fino a Cascia e poi su ancora a Norcia. Al bivio con la SS 209 della Valnerina avremmo dovuto prendere a sinistra per un paio di km e da Cerreto di Spoleto fare la cosiddetta “Sellanese” fino alla SS 77 Foligno-Colfiorito ma…sarà per la prossima volta! L’errore di andare comunque verso Visso ci ha consentito di scoprire una strada piuttosto improbabile e scassatella, per un paio di km bianca, che ci ha portato su un altopiano molto bello tra la Valnerina ed il paese di Colfiorito e che, inoltre, ci ha fornito una spazio erboso adatto a provare il mini drone che Alberto aveva portato! In attesa del video delle riprese c’è questo. Della serie io ed Alberto un po’ di fuori strada ce lo facciamo sempre!

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La locanda caratteristica che col solito radar Alberto ha scovato ci aspetterà…ieri troppa fila, e così piadina e focaccia nel bar accanto ci soddisfano per la pausa pranzo.

Via ancora lungo la SS 77 fino al bivio che sale rapidamente fino a Camerino (due vigilesse con aria annoiata e paletta in mano con l’aria di volerci fermare…non l’hanno fatto!) ed ancora a nord fino al bivio della famosa “septempedana” che da Pioraco e Fiuminata ci porta fino Nocera Umbra e ancora giù, senza fermarsi se non per dare una rapida occhiata alla carta stradale, Foligno, Bevagna, Montefalco, Bastardo, Todi e, dopo tantissimo tempo, la mitica strada che costeggia il lago di Corbara! Una vera palestra per motociclisti! Larga, ottimamente asfaltata, curve veloci ad ampio raggio intervallate da altre più corte e divertenti. E tra l’altro offre scorci molto belli su questo tratto della valle de Tevere che qui devia decisamente verso sud ovest lasciando l’Umbria per percorrere l’ultimo tratto tutto nel Lazio.

Un’ottima conclusione di giornata!

Un caffè prima delle ultime curve e via di statale lungo il Tevere fino ad Attigliano.

Inattesa conclusione per il sottoscritto che, distrattamente…ho preso l’A1 in direzione Firenze! Costringendomi ad una inutile e noiosa andata e ritorno fino al casello di Orvieto per altrettanti inutili 60 km!

 

 

Segnalo:

  • SS 521 tra Morro Reatino e Leonessa (consiglio di prenderla dalla SS 79 al bivio per Rivodutri andare a sinistra per non perdere la bella salita)
  • SS 209 della Valnerina tra Marmore e Visso. Occhio agli autovelox fissi nel tratto iniziale.
  • SS 77 del Valico di Colfiorito tra Foligno e Serravalle del Chienti
  • SS 361 Septempedana tra Nocera Umbra e Pioraco
  • SS 448 del Lago di Corbara tra Todi ed Orvieto Scalo

Certo che la versione nuova di Google Maps è pessima per la creazione di itinerari: per quanto nella mia anteprima veda il percorso corretto quello incorporato è sbagliato. Taglia via tutta la parte che da Colfiorito porta a Fiuminata e da lì verso Nocera Umbra! Quindi qui a disposizione sia un link alla mappa che la versione “incorporata”. Fate voi!

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sabato 20 settembre 2014

Curvismi in solitaria

Dopo sei mesi (la precedente solitaria è di marzo scorso) mi ritrovo a farmi un bel giro solo soletto. A dir la verità l’uscita era da tempo programmata con un ducatista con parecchia esperienza di pista che era preoccupato della tenuta fisica sua e del mezzo (un vecchio 916) ma poi in assoluta buona fede per motivi familiari ha dovuto rinunciare ieri sera!

E così il “giretto” da pochi km effettivi è stato opportunamente allargato dal sottoscritto che dopo parecchio tempo è rientrato col contachilometri parziale che segnava oltre 600 km di cui ben 350 di statali curvose e gustose!

volpeUscire da solo in moto salvo rare eccezioni non mi ha mai preoccupato ed ha i suoi vantaggi. Posso improvvisare un percorso quando voglio e posso decidere quando e se fermarmi; certo anche svantaggi quali quelli dell’imprevisto meccanico o peggio (…) ma soprattutto quello dato dal fatto che non condividi con nessuno le emozioni del viaggio.

 

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Partito preoccupato dalle condizioni meteo (le previsioni davano velato ma in realtà a Roma era decisamente coperto) arrivato in autostrada a Pescina verso sud, verso Pescasseroli e sul Fucino era decisamente brutto e si vedeva che stava piovendo; verso nord invece era sereno. Decido così di percorrere un tratto della Val Giovenco e poi puntare a nord sulla provinciale che scavalca la montagna alle spalle di Cocullo e scende verso la valle del Tirino: obiettivo Raiano e la Tiburtina nel tratto delle gole di San Venanzio finalmente riaperto al traffico! (trovata chiusa qualche mese fa e prima ancora  a maggio 2013!)

Come ho avuto modo di scrivere più volte la SS 5 tra Raiano e Collarmele è spettacolare, soprattutto in questa direzione piuttosto che il contrario.

20140920_170217Il tempo di fare questo lungo giro e la nuvolaglia che gravava sulla zona del Parco Nazionale scompare ed imboccata la bella SS 83 Marsicana salgo e scendo dal valico di Gioia Vecchia (o passo del Diavolo): confermo che percorrere verso sud è molto più divertente che non salire da Pescasseroli.

20140920_144423Passeggiando lungo la val di Sangro arrivo ad Alfedena –bello il tratto da Barrea percorso il mese scorso in direzione contraria- dove decido di scendere verso Isernia, prima con la bellissima e sempre deserta SS 158 dell’Alta valle del Volturno e poi con un pezzetto di  SS 627 della Vandra.

Attraversata senza perdersi Isernia (mi perdonino i suoi abitanti ma è davvero brutta!) tento la salita attraverso il valico del Macerone sulla vecchia SS 17 ma già un cartello mi avvisava del blocco al km 172, praticamente subito fuori la cittadina molisana. Nella speranza che fosse chiuso come al solito cioè che si riuscisse a passare lo stesso devo invece desistere e percorrere la superstrada della variante della SS 17.

Di nuovo a nord da Castel di Sangro mi spingo fino ad Ateleta giusto per percorrere il bel tratto di strada nei boschi che sale a Roccaraso e da qui riscendo ancora ad Alfedena e poi lungo la strada appena percorsa di nuovo verso Barrea per poi puntare decisamente a nord verso il Valico di Monte Godi e Scanno. 20140920_144451

Simpatico incontro con una volpe curiosa e niente affatto impaurita.

La sempre bella strada che dopo Scanno scende lungo il Sagittario e la sua gola mi porta rapidamente a riprendere l’autostrada a Cocullo, giusto un casello più ad est di quello di stamattina.

Segnalo:

  • SS 5 da Raiano verso nord-ovest lungo le Gole di San Venanzio
  • SS 5 tra Castel di Ieri, il valico di Forca Caruso ed oltre fino a Collarmele
  • provinciale che dal bivio per Ortona dei Marsi sale a nord verso il valico dell’Olmo
  • SS 83 verso sud fino al Valico di Gioia Vecchio
  • SS 158 sia da Alfedena verso Cerro al Volturno che viceversa
  • SP 84 tra Ateleta e Roccaraso
  • SS 479 tra Barrea ed Anversa degli Abruzzi, secondo me più bella verso sud
  • breve ma divertente tratto tra Alfedena e Barrea 

 

giovedì 28 agosto 2014

Di giorno feriale

Approfittando di questi ultimi giorni di vacanza per tutti ho organizzato questa uscita di giorno feriale, cosa rara a realizzarsi, e dopo aver ottenuto l’immediata adesione di Alberto abbiamo avuto anche il piacere di avere con noi anche Barnaba!

Peccato che per un paio di motivi, nel pomeriggio sia rimasto da solo e proprio forse sulle strade più belle e più divertenti di questa giornata. Entrambi i compagni di scorribande non erano in forma e tra l’altro, esattamente quanto accaduto a me in aprile, la gomma posteriore della moto di Alberto ha ceduto improvvisamente mostrando la tela in maniera preoccupante.

20140828_171714_AndroidNota climatica. Continua, ormai alla fine, questa estate umida, fredda e spesso piovosa. A parte la Val Roveto, la zona di Sora e parte della Val Comino verso Atina, dove si è sentito un po’ il caldo, ho sentito l’aria sempre frizzantina, soprattutto nel pomeriggio a causa dei nuvoloni scuri che occultavano il sole, oltre che a tratti della quota.

Appuntamento al casello di Anagni-Fiuggi alle 10 con un po’ di ritardo (che a me pesa sempre un po’ di più perché arrivo in anticipo ogni volta!) la mattinata inizia molto pigramente tanto che tra una cosa e l’altra a mezzogiorno passato siamo ancora poco dopo Campo Staffi. Sosta prima di affrontare la discesa per Capistrello: come al solito un cartello avvisa che la strada è chiusa ma in realtà si passa benissimo. In totale assenza di manutenzione da anni questa bella strada panoramica è abbandonata ormai a se stessa pur essendo una delle poche che permettono di passare in Val Roveto e da lì al Fucino evitando il lungo giro da Sora.

Oggi è sereno e dal solito “balcone” possiamo ammirare un bel panorama sulla Valle del Fucino, gli altopiani de “Le Rocche”, il Velino ed il Sirente. Nuvoloni ci nascondono il Corno Grande che da qui si vede sempre perfettamente. Questa discesa è da percorrere godendo del panorama visto che comunque la strada è dissestata ed a tratti cosparsa di massi caduti.

Da Capistrello percorriamo tutta la vecchia SS 82 della “Val Roveto”. L’ultima volta diversi anni fa in inverno la trovammo quasi impraticabile a causa della fanghiglia che la copriva. Oggi invece abbiamo saputo apprezzare a tratti i bei passaggi che offre (la mappa mostra il percorso lungo la superstrada, noi ovviamente abbiamo invece fatto la vecchia e tortuosa strada di fondo valle che tocca tutti i paesini).

Sosta spuntino a Sora dove decidiamo il da farsi considerando la necessità per Alberto di tornare verso Latina piuttosto che verso Roma.

Si prosegue quindi con una bella variante sulla SS 666 fino al bivio che riscende verso San Donato Val Comino e poi Atina. Dopo diverso tempo torniamo sulla SS 627 della Vandra, strada che un tempo era l’unica che collegasse le province di Frosinone e di Isernia passando tra l’altro sotto il bel gruppo delle Mainarde Molisane e l’alta valle del Volturno. Il tratto molisano della statale è in condizioni pietose, era già messo male qualche anno fa ed ora è peggiorato!

Nuvolaglia scura non promette nulla di buono ed a tratti gocciola. Avendo già deciso di salutarci ci fermiamo per un caffè al bivio con la SS 158 della Valle del Volturno dove inizia a piovere molto forte e dove scopriremo che la gomma posteriore della moto di Alberto è arrivata! La ricerca di un gommista con gomme disponibili in zona non dà esito e saprò poi da Alberto che avrà lasciata la moto a Cassino.

Io proseguo a questo punto in solitaria. Circa 100 km filati senza soste da Colli al Volturno a Pescina. Quasi esclusivamente fatti di strade molto belle, ottimamente tenute e ricche di passaggi divertenti e curvosi! Salite, valichi e discese. La SS 158 fino ad Alfedena, fatta altre volte ma forse mai verso nord, davvero divertente e deserta! Non ho incontrato un altro mezzo visto che tutti fanno la più variante, la superstrada di fondo valle. Ad Alfedena mi dirigo dapprima verso Castel di Sangro ma un po’ l’ora tarda e soprattutto i nuvoloni neri che mi circondano mi inducono a tornare indietro e dirigermi verso ovest, visto che da quelle parti sembra sereno.

E così di filata la bella strada che da Alfedena sale e riscende verso Barrea, il fondo valle del Sangro, Pescasseroli, il valico di Gioia Vecchio e la bella discesa verso Gioia dei Marsi.

A Pescina autostrada fino a Roma dove, alla fine, la pioggia è riuscita ad inumidirmi un po’ un paio di volte con degli acquazzoni intensi tra Collarmele e Magliano de’ Marsi.

Segnalo:

  • SS 666 tra Sora e Forca d’Acero
  • SR 509 da San Donato Val Comino fino al bivio con la SS 666. Meglio in questa direzione
  • SS 627 della Vandra. Esclusivamente il tratto tra Atina e Cardito. Nel seguente tratto molisano è pessima ma diventa divertente tra Colli al Volturno ed Isernia.
  • SS 158 dell’Alta Valle del Volturno. Sempre deserta, ottimamente tenuta e divertente verso nord.
  • SS 83 del valico di Gioia Vecchio. Più divertente verso sud.

 

 

 

 

sabato 2 agosto 2014

Grandi classiche…?

 

Ieri ho (ancora?) imparato che non occorre farsi prendere dalla curiosità quando le mappe Google mostrano percorsi tortuosi e fascinosi; neanche se le immagini Street View rimandano a scenari da pista…La deviazione fatta da Campo Imperatore verso nord per poi scendere ad Est verso Farindola si è rivelata una perdita di tempo e di costoso battistrada!
La provinciale che da Farindola scende verso sud costeggiando il versante pescarese del gruppo del Gran Sasso è in condizioni pietose. Personalmente mi ha ricordato le strade bosniache di metà anni ‘90 e ad Alberto quelle, ancora in tale stato, dell’Albania! A parte questo alcuni scorci panoramici erano comunque belli a vedersi, soprattutto la vista dell’Adriatico dall’alto.

Dopo aver quindi saltato a piè pari l’uscita di luglio (manco fosse un lavoro…) causa maltempo sparso ieri finalmente si parte! Gran bel giro su strade per noi molto note che ci hanno consentito di farci i nostri almeno 350 km (su un totale di quasi 600 km) di curve e curvette variegate in condizioni ideali e con un traffico davvero scarso. Due paroline sulle previsioni comunque. Ormai è acclarato: la precisione delle previsioni è inversamente proporzionale al numero di fonti delle stesse. Insomma non c’azzeccano più. Ieri doveva finalmente essere una giornata di bello stabile ovunque al centro-sud, con temperature in rialzo ed invece è sì stata una giornata complessivamente soleggiata ma con parecchia nuvolaglia sparsa soprattutto in quota e temperature che, almeno per il sottoscritto, erano decisamente freschine! Sul versante Adriatico del Gran Sasso poi l’aria era freddina ed umida.

Pescarese a parte tutte strade per noi classiche e sempre molto belle e visto che tali sono mi permetto di inserire qualche link alle pagine di descrizione. La Licinese per scaldare le gomme, una passeggiata sulla Salaria fin quasi a Terni, la deviazione verso Leonessa sulla SS 521 e la bellissima strada che a zig zag nel bosco porta verso Leonessa superata la quale ci attende la bella discesa verso la Salaria. Da Posta ancora su verso Montereale, ma dopo pochi km stavolta prendiamo per una stradella diversa dalla solita che taglia rapidamente a sud del paese e ci porta sulla SS 260 praticamente a Pizzoli. Vista l’ora e la totale assenza di luoghi adatti ad ispirarci uno spuntino decidiamo di affrontare subito i contrafforti meridionali del gruppo del Gran Sasso.

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E così prima la sempre divertente salita lungo la SS 80 da Arischia al Valico delle Capannelle e poi la bellissima SS 17 bis ci porta rapidamente a Fonte Cerreto dove sostiamo per un gustoso spuntino a base di arrostiscini, percorino e porchetta. Ripresa la stessa statale in breve siamo a Campo Imperatore: non mi stancherò mai di decantare le bellezze di questo posto. Occorre vederlo per comprenderle appieno e non a caso la foto del titolo di questo blog è proprio presa lì.

Come anticipato stendiamo un velo pietoso sul tratto che dal Gran Sasso ci ha portato a Farindola e poi giù verso Ofena. Unico spunto degno di nota una volta passati sul versante occidentale si apre l’ampia valle del Tirino che da ed in lontananza si vede molto bene la rocca di Calascio appollaiata a guardia di un territorio vastissimo.

Ad Ofena avremmo dovuto prendere verso Castelvecchio Subequo per poi percorrere la notissima Tiburtina verso il valico di Forca Caruso a nord ma uno sbaglio ci ha portato verso la Tiburtina all’altezza di Popoli dove decidiamo di concederci una sosta ristoratrice visto che la deviazione pescarese ci ha fatto perdere quasi due ore!

Considerando l’ora ed il punto di arrivo (Sora!) evitiamo il valico di Forca Caruso e con un breve tratto di A25 arriviamo a Pescina da dove affrontiamo ancora curve, e non saranno le ultime! Il valico di Gioia Vecchio (o passo del Diavolo) verso Pescasseroli: bellissimo come sempre!

Senza interruzioni di sorta da Opi si sale verso il valico di Forca d’Acero che a parte il breve tratto nel bosco e soprattutto sul versante della Val Comino è motociclisticamente parlando una vera chicca. Breve sosta al valico prima della discesa e via d’un fiato fino a Sora.

Da lì tutto il resto è noia…superstrada ed autostrada fino a Roma tranne che per Alberto diretto a Latina.

Segnalo:

  • via Licinese tra Percile ed Orvinio e la discesa fino a Poggio Moiano
  • provinciale tra Rivodutri e Leonessa
  • provinciale tra Posta e Leonessa e relativo valico nel tratto ad Est di Albaneto
  • SS 80 tra Arischia ed il Valico delle Capannelle
  • SS 17 bis nel tratto tra la SS 80 e Fonte Cerreto e parzialmente da qui fino a Campo Imperatore

 

 

Video di oggi:

Vecchi video:

sabato 21 giugno 2014

Solstizio ovvero: “Ma a Viticuso come ci si arriva?”

Grandiosa giornata ieri. Ci voleva! Soprattutto in questo periodo costellato di eventi non particolarmente simpatici con cui devo confrontarmi. Sempre con l’ottima compagnia di Alberto ci siamo goduti un gran bel giro in una giornata con la temperatura adatta ad inaugurare l’abbigliamento estivo anche in moto e direi, a volte anche freddino soprattutto nei tratti in quota o quando a tratti il cielo si copriva.


Appuntamento alle 9:30 alla solita stazione di servizio sulla A24 e liberatici della noiosa e trafficata Tiburtina fino a Vicovaro si parte decisi ma non troppo vista la presenza (attesa su questo tratto) di ben due pattuglie della stradale in 10 km. Passeggiando fino a Carsoli dove sostiamo per un cappuccino affrontiamo decisi il valico dei Colli di Montebove: ormai ci abbiamo preso gusto e se di strada non manchiamo di scaldare le gomme su questa bella e decisamente poco frequentata strada (se non da motociclisti).
La discesa fino a Tagliacozzo offre come sempre lo spettacolo maestoso del Velino e del Sirente.

20140621_114807Tagliata la noiosissima tratta tra Tagliacozzo e Celano con un breve tratto di autostrada dall’uscita di Celano torniamo dopo tanto tempo ed in direzione nord sulla SS5 Tiburtina verso il valico di Forca Caruso: bellissima tratta, meritevole di un filmato. A Castelvecchio Subequo altra sosta tranquilla per un gustoso aperitivo: la nostra meta era Raiano attraverso le Gole di San Venanzio. Peccato che arrivati al bivio con l’Amiternina che risale a nord verso l’Aquila troviamo la strada sbarrata e dopo aver chiesto informazioni ad un locale appuriamo che è proprio impossibile passare: Alberto si è ricordato che oltre un anno fa, a maggio 2013, venendo da nord, trovammo la strada già chiusa: questa non sarà la prima interruzione per frana che troveremo oggi e la cosa assurda è che le strade vengono chiuse ma di cantieri di ripristino neanche l’ombra! Col senno di poi, magari osservando il cartello di fronte al quale è stata fatta questa foto avremmo anche potuto accorgercene visto che indica Raiano con tanto di cartello giallo da deviazione!

Tutto sommato la deviazione è stata una gradita sorpresa e mi ha fatto tornare su strade che non percorrevo da parecchio con un bel panorama finale sulla piana di Sulmona e lo sfondo del massiccio della Maiella. Diretti a Pacentro tanto per cambiare sbaglio la strada che arriva al paese ed imbocco una stradaccia perennemente sottoposta a lavori! Poco male, è ora di pranzo e ci fermiamo nella piazzetta della chiesa del paese gustando degli ottimi panini con ricotta e mortadella e prosciutto crudo! Due chiacchiere in simpatia, caffè e si parte, con calma vista la raccomandazione di Alberto: “Sto in piena digestione!”

 

 

imageLa salita da Pacentro verso la SS 487 (che arriva puntando a nord fino a Scafa attraverso il valico di San Leonardo) inizia subito con un’altra sorpresa: un bel cartello ci avvisa che dal km 45 al km 49 è chiusa…per frana! Stavolta ci avventuriamo lo stesso. La strada è gustosissima e la ricordavo bene per averla percorsa anni fa. Ogni 2 o 300 metri un tornante in uno zigzagare continuo che ti fa prendere rapidamente quota, percorsa lentamente e con calma mi sono divertito a pennellare i tornanti mantenendo la velocità costante. Arrivati allo sbarramento e constatato che con la moto si passava ci avventuriamo: ma quale frana? Percorriamo senza problemi il tratto fino allo sbarramento successivo e passiamo lo stesso senza problemi. Altro blocco stradale in atto chissà da quanto senza apparenti motivi!

Fa freddino sulla Maiella, a tratti freddo, complici anche i nuvoloni grigi e la strada che percorre tratti ombrosi in un bellissimo bosco di faggi. Raggiunta rapidamente Castel di Sangro attraverso la piana delle Cinque Miglia (quella dei –8 e noi in moto!) il nostro obiettivo era scendere ad Isernia attraverso la divertentissima vecchia SS 17 dal Valico di Rionero Sannitico prima e del Macerone dopo. Macché! Una frana, che risale ad oltre un anno fa, blocca il passaggio e ci costringe, ancora una volta, a tornare indietro verso la SS 158 e Venafro. Volendo dirigermi verso il valico di Cervaro tagliando dai paesi interni dell’alta valle del Volturno mi perdo dalle parti di Rocchetta al Volturno…alta! Dove la strada termina del tutto con tanto di cartello. Abbandoniamo il tentativo e scendiamo verso Venafro.

imageAltro obiettivo Viticuso ed il Valico di Cervaro. E qui inizia la comica. Non so per quale motivo avevo in testa Filignano, paesino dal quale ero passato in altri giri dalle parti delle Mainarde Molisane. Dopo aver consultato le mappe almeno due volte appare ovvio che il bivio per Viticuso è poco prima di Venafro. Fermo Alberto perché ha passato due strade che indicavano…Filignano! E lui ovviamente ribatte che stiamo cercando la strada per Viticuso! Fermi ad un incrocio riguardiamo la mappa, chiedo ad un locale che mi indica al volo la strada: la chiesa, la “s”, c’è tutto, il bivio…per Filignano! Alberto, ironico: “Ma gli hai chiesto per Viticuso?”. No, ovviamente, gli avevo chiesto indicazioni per…Filignano! Alberto prende decisamente l’iniziativa e finalmente, ultimo consulto alle mappe, imbocchiamo la strada giusta. Dopo pochi km scopriremo perché non era indicata la via per Viticuso da lì! Perché la strada si trasforma in una sorta di viottolo largo un paio di metri e sommariamente asfaltato…ma come ho detto proprio in quel frangente: “a noi ci fermano solo le bucature!”…Ne è valsa la pena perché il paesaggio è molto bello con la vista che a tratti si apre verso nord ed il Monte Morrone. La cosa interessante? Finché corre in provincia di Isernia è discretamente asfaltata ma appena passa in quella di Frosinone si stringe e diventa praticamente bianca!

P1090489 - CopiaFinalmente a Viticuso la strada per Cervaro è nota. Raggiungiamo rapidamente il valico omonimo. Peccato per la nuvolaglia che ci impedisce di godere appieno del bel panorama verso nord fino al Monte la Meta e sud fino al golfo di Gaeta! Il 6 gennaio del 2012 passai da lì al termine di un bel giro ed allora sì che si vedeva davvero il mare!

Rapida discesa fino a Cassino e con un breve tratto di autostrada usciamo a Pontecorvo. Accompagnerò Alberto fino a San Felice Circeo passando dalla bella strada che da Pontecorvo sale a Pico e poi giù verso Lenola e Monte San Biagio.

Noiosissima Pontina tutta col sole basso all’orizzonte e sono a casa al tramonto, le 21. Sfruttando appieno tutta la luce del solstizio d’estate.



Un vecchio video del 2012

 

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Visualizzazione ingrandita della mappa

domenica 18 maggio 2014

Tirreno-Adriatico. Verde intenso

Motivo conduttore di questo gran bel giro che, tra le altre cose, ha rivisto da gennaio riunito il solito terzetto, è stato il verde intenso e scuro delle campagne e dei boschi. In questa primavera piovosa ed umida, con le temperature ancora piuttosto basse nonostante il periodo, le foglie sono ancora cariche di umidità e rigogliose.

Dopo tanto attendere una bella giornata oggi, nonostante sia una domenica visto che ieri pioveva, con i soliti Alberto e Barnaba si parte per un gran bel ricco giro. Talmente ricco che alle ultime curve eravamo tutti un po’ stanchi ma ovviamente soddisfatti!

Appuntamento alla solita stazione di servizio sulla A24 (Colle Tasso) e, tardino rispetto al solito, verso le 10 si parte. Via di autostrada fino all’uscita di Tornimparte e da lì giù verso l’Aquila ma è una finta.

Dopo pochi km di veloce discesa si prende verso Lucoli attraverso una stradella secondaria perché la vera meta è Campo Felice: risaliamo quindi per la vecchia strada fino al Valico della Crocetta e poi Campo Felice: sempre molto bello il paesaggio di questo esteso altopiano circondato dalle cime. Cappuccino e fetta di crostata e si riparte.

Stavolta, a differenza dello scorso ottobre troviamo la galleria Serralunga aperta ed in un attimo siamo a Rocca di Cambio, il comune più alto dell’Appennino con i suoi 1434 m slm da dove la bella e divertente discesa in pieno altopiano carsico lungo la SS 5 bis ci porta rapidamente a l’Aquila che attraversiamo per raggiungere a nord-ovest la SS 80. Sempre bellissimo il panorama sulla vallata aquilana col Gran Sasso ancora riccamente innevato.

La salita fino al valico delle Capannelle è sempre emozionante! E’ davvero una delle strade palestra che consentono di mettere in evidenza tecnica e soprattutto i propri limiti la cui coscienza deve sempre accompagnare ogni motociclista soprattutto su strada! Con calma e ad andatura sciolta, vista la facilità con cui i locali appostano pattuglie munite di autovelox dietro ogni angolo, raggiungiamo infine Teramo.

E’ già tardi e come spesso capita di domenica trovare da mangiare è abbastanza complicato. Parcheggiamo le moto ed Alberto dopo aver notato l’abbondanza di avventori già serviti decide di prendere un aperitivo sotto il porticato allo storico caffè Grande Italia in piazza Martiri della Libertà: grandiosa idea, gli stuzzichini sono talmente variegati ed abbondanti che in pratica l’aperitivo diventa quasi un pranzo! Il tutto per meno di 7 € a testa col prezzo del solo aperitivo a 4 € a testa, e siamo arrivati a 7 con acqua minerale e caffè!

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Da Teramo la SS 81 verso nord, divertente e curvosa quanto basta per farci digerire il pranzetto, ci porta ad Ascoli Piceno offrendoci sguardi verso l’Adriatico a meno di 15 km in linea d’aria, dove arriviamo dopo aver schivato un temporale visto lo stato delle strade ancora umide.

Per evitare di percorrere i 180 di km di Salaria per intero, tutto sommato piuttosto noiosa, all’altezza di Posta ci concediamo un’ultima deviazione molto divertente. Ad ovest sulla SS 471 verso Leonessa ed il valico omonimo col primo tratto pieno di cambi di direzione in salita molto gustosi e, dopo Leonessa, il falso piano nel bosco pieno di zig-zag e curve strette, oggi miracolosamente asciutto e senza la minima traccia di umido! In pratica facciamo il periplo del gruppo del Terminillo passando da nord e da ovest anziché di Salaria da sud ed est via Antrodoco. Alternativa caldamente suggerita. Per rientrare a Roma, tempo permettendo vale la pena proseguire per Piediluco e Terni e poi scendere con la Flaminia.

Caffè e benzina in quel di Rieti raggiunta rapidamente attraverso la SS 79 e via di Salaria fino a Roma.

Segnalo:

  • SS 80 tra Arischia e Teramo
  • SS 81 tra Teramo ed Ascoli

 


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