venerdì 6 gennaio 2012

La Befana mi ha portato sole, vento e freddo

Passeggiata di inizio anno. Nonostante le temperature piuttosto rigide c’è un bel sole ed ho voglia di panorami limpidi e cieli tersi.

E’ parecchio che non passo per la SS 412 Sublacense e così lasciata la Tiburtina dopo Carsoli prendo per Subiaco deciso di seguirla fino al bivio per Collepardo. Occhio alle pattuglie della polizia locale dalle parti di Subiaco, sempre in agguato. E infatti anche stamattina alle 9:30, nonostante il freddo, erano già appostate con tanto di autovelox.

E’ una bella strada che costeggia i Simbruini. Dopo Guarcino risalgo appunto verso Vico nel Lazio e poi a Collepardo da dove mi dirigo verso la bella abbazia di Trisulti, persa nel bosco proprio a ridosso dei primi contrafforti che delimitano le provincie di Roma e Frosinone dalla Val Roveto nella provincia de l’Aquila.

Altre volte ho percorso le strade che attraversano la dorsale montuosa e portano giù a Capistrello, alle spalle di Filettino e Campo Staffi.

Da Trisulti c’è una bella provinciale, che si snoda nel fondo valle verso Sora, in piena campagna pressoché priva di paesi con qualche casale isolato qua e là. Segnalo una bella deviazione che oggi non ho fatto (molto nota per me) che porta da Santa Maria Amaseno verso la località Prato di Campoli: è una deviazione senza sbocco, si va e si torna per circa 20 km in totale ma la conca che si apre al termine della strada sotto i 2000 metri della cima di Monte Fragara.

Da Sora una deviazione per Casalvieri per un rapido saluto e per mangiare un boccone.

C’è un bel sole ma fa freddo e soprattutto un vento estremamente forte da nord che ha creato un bell’effetto. Il vento forte che spazza le creste che separano la Val Comino dall’Alta Val di Sangro (i Monti della Meta) sollevano la neve e la trasportano con loro verso valle disperdendola in fitti banchi che creano una strana foschia…spero che in alcune delle foto fatte si veda bene.

C’è poca neve comunque in questo inverno finora molto secco. Altre volte ho visto la cima de La Meta o del Petroso molto più innevato ed il passo di Forca d’Acero chiuso da un pezzo quando mi si dice che è tuttora aperto.

Lasciata Casalvieri prendo la nota SS 627 della Vandra. Vorrei inoltrarmi per le altre stradelle verso nord ma temo di trovarle troppo umide e bagnate e così resto sulla Vandra fino a Filignano dove inizio a tornare verso casa.

Decido di risalire verso il valico della Forca di Cervaro che ho “scoperto” la scorsa estate e sul valico a circa 1000 m d’altezza mi soffermo a guardami intorno: verso sud-est il Sannio ed il profilo del gruppo del Matese, si vede bene la cima del Monte Miletto; a nord i monti della Meta e le cime del Parco Nazionale e verso sud e sud-ovest dritto di fronte a me il golfo di Gaeta col mare che si vede benissimo.

Si sta facendo tardi e mi avvio verso Cassino con una rapida discesa. Il tempo di un tè caldo e via di A1 fino a Roma.

 

 

 


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