sabato 13 agosto 2011

Dal Volturno al Pescara. Mainarde Molisane e Maiella

Una bella solitaria ferragostana da oltre 600 km mi ha portato oggi a scoprire nuove strade e soprattutto l’alta Valle del Volturno a cavallo tra le provincie di Frosinone e di Isernia. Peccato per la brutta caduta da fermo: niente di grave, leva del freno spuntata ed un gran botta al dorso della mano sinistra sotto il pollice con una distorsione all’avambraccio. Tutto nel disperato tentativo di tenere la moto.

E’ successo che per andare a vedere il sacrario dei Martiri di Collelungo indicato da vari cartelli presso Cardito (FR) mi sono inerpicato per una stradina in cemento. Dopo aver visitato il luogo nel bosco ho fatto manovra per tornare indietro su una strada stretta ed in forte pendenza, un grosso sasso sotto la ruota anteriore mi ha spostato il manubrio quanto basta per farmi perdere l’equilibrio! Sono andato comunque avanti tutto il giorno con un paio di analgesici visto ed ho cominciato a sentire un po’ di fastidio solo proprio verso sera. Niente di più odioso che lasciar cadere la moto da ferma!

Lasciata l’A1 a Cassino mi inerpico subito verso Viticuso ed il valico di Cervaro ed alle mie spalle il panorama verso la valle e l’abbazia di Montecassino è splendido. E’ una strada provinciale secondaria pochissimo frequentata ma tutto sommato ben tenuta. Quasi istintivamente proseguo verso nord sulla SP 41 fino ad incrociare la SS 627 della Vandra. Mai saputo della sua esistenza: un tempo era l’unica direttrice principale tra la Val Comino ed Isernia, nasce a Sora nella valle del Liri e termina ad Isernia dopo aver passato la zona dove nasce il Volturno e le creste delle cime delle Mainarde Molisane, per distinguerle da quelle più a nord-ovest dell’Abruzzo.

Mi avventuro verso nord seguendo la SS 158 dell’alta Valle del Volturno leggendo persino indicazioni per Alfedena: era questa un tempo l’unica strada verso quella zona dell’Abruzzo e l’alta val di Sangro. Un bel valico nel bosco mi lascia intravedere i contrafforti del Monte Marrone, la cima più alta della zona teatro di numerose battaglie nell’inverno 1943-44. A quanto ho letto qui si distinse parecchio il genio ferrovieri con i primi reparti regolari dell’Esercito Italiano affiancati a truppe alleate anglo-americane.

Ad Alfedena ripunto a sud verso Isernia lungo la SS 652 perché vorrei tornare sulla SS 17 del valico del Macerone di Rionero Sannitico che non percorro da un pezzo. Ad Isernia infatti ripunto a nord proprio sulla SS 17 verso Castel di Sangro.

Queste tre strade, la 158, la 652 e la 17 sono davvero ottimamente tenute e molto divertenti sia dal punto di vista motociclistico che paesaggistico.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Traversato tutta la Piana delle Cinque Miglia sono praticamente a Cansano da dove salgo per Campo di Giove deciso a salire verso Passo San Leonardo, anche qui non vado da un bel pezzo e ritrovare certe strade mi fa molto piacere. La SS 487 comunque dopo il passo è sempre piuttosto malconcia e va percorsa con calma godendosi i contrafforti della Maiella che da questo lato sembra un grosso collinone brullo e biancastro.

Una volta sceso sulla Tiburtina la mia destinazione è la bellissima SS 5 tra Raiano e Collarmele, col valico di Forca Caruso che rappresenta sempre un percorso divertente e molto sicuro: ottimi asfalti e nessuna pattuglia in giro, mai vista una! La vista dalla cima sulla valle del Tirino e verso il Gran Sasso è spettacolare ed il parco eolico di Collarmele dove sono già stato fin sotto le gigantesche pale eoliche è fascinoso.

Non resta che rientrare con calma a Roma di A25-A24.

Grande giornata!