sabato 23 aprile 2011

Una qualsiasi laziale-abruzzese

Osservando sulle mappe la strada che dal lago di Piediluco si porta da est ad ovest a cavallo tra le province di Terni e Rieti ho deciso di andarci e da lì poi prenderò spunto per qualche altro passaggio che alla fine della giornata mi avrà portato a farmi una delle mie solite solitarie da 600 e passa km! Non ci sono mai stato e questa è la stagione del siliquastro, detto anche “albero della Giudea” e le strade sono costellate della fioritura di quest’albero con i suoi inconfondibili fiori viola.

Il cielo è velato ma non sembra dovrà piovere ma in compenso l’aria è mite e gradevole.

Per arrivare lì me la prendo comoda: Salaria, valico di Contigliano, compreso un passaggio per uno dei santuari francescani della zona. La SS 521 mantiene le promesse e rivela una gran bella strada ricca di curve e di passaggi nel bosco molto belli: da evitare nella stagione invernale, troppo umida e bagnata. Da Leonessa poi scendo rapidamente verso Posta e da lì prendo la bella strada che passa a sud del Lago di Campotosto, da Montereale verso Pizzoli. Mi ritrovo a passare per l’Aquila, in pieno centro, come quasi un anno fa. E ancora una volta devo constatare che questa città è abbandonata a sé stessa, lasciata a morire…

La salita verso l’altopiano delle Rocche è sempre molto bella ma stavolta da Rovere decido di scendere verso la valle che passa a nord del gruppo del Sirente attraverso il valico della Crocetta: da quella parte è molto bello da vedere nei contrafforti rocciosi che scendono rapidi a valle. Da Secinaro al farsi venire voglia di fare la bellissima SS 5 del valico di Forca Caruso è presto detto.

Non è tardi ed ho ancora tanta voglia di moto e di curve e così prendo per Pescina e da lì risalgo la Val Giovenco verso il valico di Bisegna che mi porterà a Pescasseroli.

Dopo un breve sosta ristoratrice riprendo verso casa e la strada è quasi obbligata: Opi, Forca d’Acero, la 666 per Sora e poi via di superstrada ed A1 compreso un passaggio ad Isola Liri ma solo perché mi sono perso per strada…

 


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sabato 2 aprile 2011

Una giornata perfetta. Ritorno al parco nazionale d’Abruzzo

Oggi con Alberto abbiamo convinto ad essere dei nostri il sempre più desaparecido Barnaba e così grazie anche all’aria tiepida di questo sabato di inizio primavera la voglia di godersi moto e strade è grande per tutti.

La voglia è anche quella di tornare tutti insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo passando da Sora e dalla mitica SS 666 di Forca d’Acero, una vera e propria palestra per motociclisti anche se nel tratto iniziale, quello più largo, occorre tenere d’occhio la presenza di eventuali pattuglie perché è facile superare e di gran lunga il limite di questa statale. Ricordo sempre la prima volta che la feci: che goduria!

Per arrivarci ce la prendiamo comoda e passiamo da Fiuggi e gli Altopiani di Arcinazzo sulla SS 412 Sublacense. Da Guarcino poi la discesa verso Veroli sulla SS 155 è sempre molto bella: stavolta ho risparmiato agli amici l’andata e ritorno per Prato di Campoli, bellissimo altopiano a nord di Veroli.

Sul curvone finale della SS 666 ci divertiamo anche a farci qualche foto in piega…ma decisamente potremmo tutti fare meglio, sarà l’effetto della presenza della macchinetta fotografica ma siamo tutti imbalsamati e dritti!

La salita a Passo Godi è sempre bellissima e l’altopiano è ancora parecchio innevato rendendo il paesaggio ancora più bello da vedere. Le strade sono asciutte e ben pulite e ci fa stare tutti rilassati. Quanta neve intorno a noi. Non è la prima volta che viaggio su strade che presentano passaggi innevati ai lati ma è sempre molto emozionante!

La discesa da Passo Godi verso Scanno e le gole del Sagittario procede lenta per godersi il paesaggio e decido di portarli sulla stradina che sale a Castrovalva da cui si gode un panorama splendido delle gole e la cosa sarà da loro molto apprezzata.

Ridiscesi a Ortona dei Marsi e non ancora appagati decidiamo di fare il periplo per Pescina passando da Cocullo e dal valico dell’Olmo, questa bella strada che si affaccia a nord verso la valle dell’Aterno ed ancora oltre verso il gruppo del Gran Sasso: l’aria del pomeriggio è limpida e la vista verso il massiccio è sorprendente ed emozionante.

Scendiamo con calma verso la bella statale della Val Giovenco ed a Pescina si imbocca l’autostrada: via di A25-A24 per Roma.

Grande giornata!


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