domenica 28 marzo 2010

La Ciociaria. Dal Melfa a Forca d’Acero, da Sora a Prato di Campoli e Trisulti

08 PRATO DI CAMPOLI 2

Con la scusa di passare da Casalvieri per vedere le famose gole del Melfa, il paesino omonimo e salutare un’amica di penna mi avventuro in questa questa bella domenica di Primavera per strade ciociare: voglio tornare a Prato di Campoli, vorrei ripassare dalla strada che porta all’abbazia di Trisulti.

E così di A1 raggiungo Frosinone e mi avventuro per la vecchia Casilina. Mi ritrovo senza volerlo in pieno centro di questa cittadina industriale e scopro meravigliato che esiste un centro storico in alto sulla collina e che per raggiungerlo occorrono diversi tornanti della Casilina in piena città! Chi l’avrebbe mai sospettato.

Riscendo verso valle e consultando la carta vedo che c’è una stradella che attraversa le gole del Melfa e che parte da Roccasecca, famoso borgo Ciociaro perché negli anni ‘50 De Sica ci girò i suoi primi due “Pane amore e…” (anche se nel film il paesino è citato con altro nome). Ma una volta giunto all’inizio della strada mi accorgo che un new jersey ne impedisce l’accesso alle macchine…ma non alle moto! Mi informo con un locale che mi conferma che posso passare e mi inoltro.

Mi godo la stradella pian pianino, osservando le pareti di roccia che sono state solcate dalla acque di questo torrente man mano che il blocco si sollevava sotto la spinta tettonica. Non sono profonde e strette ma hanno il loro fascino.

Raggiungo Casalvieri giusto all’ora dell’aperitivo…e dell’appuntamento!

Dopo aver scambiato quattro chiacchiere in simpatia ridiscendo verso la Val Comino e per la prima volta salgo verso il paese di San Donato da dove poi incrocio la SS 666 che da quel punto è più stretta. Fa sempre un gran piacere risalire verso Forca d’Acero ma stavolta non ho intenzione di ridiscendere verso Opi. Mi limito ad una sosta ristoratrice e qualche fotografia del bosco innevato con i faggi e gli aceri che già “scaldano” la neve alla loro base. E così ridiscendo verso Sora godendo ancora della bella statale al completo.

A Sora punto deciso sulla strada che ben conosco, la SP 224 che passa a nord di Veroli e porta all’abbazia di Trisulti. E’ la prima volta che la percorro in questa direzione e devo dire che è altrettanto gradevole. Al bivio per Prato di Campoli giro perché so che la strada porta ad uno dei più bei altopiani dell’Appennino. Un pianoro erboso che è seguito dai contrafforti montuosi che orlano a sud la Val Roveto. La strada comunque è un vicolo cieco: si va e si torna dalla stessa parte, ma per un motociclista non guasta.

Tornato sulla SP 224 riprendo verso l’abbazia di Trisulti e da qui in poi la strada è stretta e tortuosa ma basta andare alla giusta velocità.

E’ ora di tornare e dopo esser disceso verso Collepardo e la Casilina riprendo l’A1 a Colleferro che mi riporta rapidamente a Roma.

 

 


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