domenica 15 aprile 2007

Quella brutta caduta…ma meglio raccontarla!

Gran bella giornata oggi se non

fosse stata funestata dalla caduta che ha coinvolto Barnaba, senza conseguenze per lui a parte una sbucciatura al ginocchio e la modo abbastanza fracassata nella parte relativa alla strumentazione, gruppo ottico anteriore e carenatura: una volta scivolata la moto è andata a picchiare contro uno dei sostegni del guardrail.

Ma andiamo con ordine.

Il gruppo si consolida e siamo praticamente i soliti: oltre al sottoscritto c’è ancora Flavio, Barnaba ed Alberto e si è associato a noi anche il mio barbiere che ha già avuto occasione di conoscere sia Barnaba che Alberto.

Appuntamento all’uscita di Valmontone per tutti.

La direzione è quella di una strada che conosco parzialmente per averla già percorsa e così anche guidati da Flavio che conosce queste parti su per Olevano e poi Bellegra. Da qui scendiamo verso la bella campagna compresa tra Veroli e Sora, passando in alto, sulla SS 155 e poi su per la mitica SS 666 per Forca d’Acero.

L’ho fatta la prima volta lo scorso anno nella mia prima solitaria da 700 km e devo dire che oggi ci sentiamo particolarmente scatenati. Sarà l’aria tiepida e l’asfalto sincero ma ci diamo dentro col gas sempre in sintonia con lo stato generale della strada e senza oltrepassare ognuno i suoi limiti. Non è un giudizio ma forse è quel che involontariamente è accaduto a Barnaba.

Sul tratto iniziale io e Flavio stacchiamo gli altri e ci diamo dentro divertendoci parecchio e quando poi invece la strada stringe mi ritrovo da solo controllando comunque con lo specchietto che gli altri seguano anche a distanza: ma qui non è semplice visto che la strada ha parecchie curve con cambi di direzione frequenti. Ad un certo punto uno dei deltaplanisti che si lanciano da quassù mi fa un cenno di pollice verso…inequivocabile. Qualcuno è caduto! Torno indietro di qualche centinaio di metri e vedo la moto di Barnaba a terra, lo cerco con gli occhi e lo vedo in piedi! Per fortuna!!!

Su una brutta curva a destra non so cosa sia successo ma in pratica ha mollato la moto prima di finire sul guardrail anche lui come si vede dalle righe lasciate sull’asfalto. E meno male perché al di là di quella barriera c’era il vuoto e sarebbe potuto finire giù. Ho i brividi.

Ci si ferma tutti ovviamente. Barnaba sta bene. E’ solo scosso ovviamente e come sempre accade in questi casi passata la paura ci si preoccupa dei danni causati al mezzo. Più che comprensibile.

DSC01070

Mentre si aspetta il carro attrezzi io e Flavio raggiungiamo il ristoro che c’è sul valico e prendiamo cibo e bevande per tutti che consumeremo insieme.

Sembra strano ma sia a me che a Flavio la voglia di proseguire è rimasta. Voglio continuare il giro quasi ad esorcizzare quanto è accaduto. Dopo tutto Barnaba tornerà a Roma con Alberto. Anche il barbiere comunque rinuncia.

E così dopo mangiato io e Flavio proseguiamo il giro. Forca d’Acero, Pescasseroli, passo del Diavolo. E ancora verso Capistrello e poi a Tagliacozzo dove concludiamo con la bella strada dei Colli di Montebove.

A24 e siamo a casa.

 


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